Vendere i tuoi prodotti online potrebbe sembrarti un’ottima idea, e in effetti potrebbe esserla, ma solo nel caso in cui il tuo e-commerce rispetti alcuni canoni essenziali.
Infatti, tanti imprenditori spendono migliaia di euro per creare dei negozi virtuali che, però, non li ripagano a sufficienza.
Potrebbero arrivare a chiedersi, come te, il motivo di questo insuccesso, e le risposte sono abbastanza facili da indicare.
Un negozio virtuale può aiutare un business a crescere ma solo a determinate condizioni, che spesso non solo quelle che le persone credono di dover rispettare.
Se sei dubbioso in merito all’opportunità di aprire il tuo e-commerce, eccoti alcuni motivi per i quali dovresti pensarci su.
Aprire un e-commerce: cosa fare e non fare
Sembra che, sempre di più, le aziende si buttino nel commercio online, cercando di cavalcare l’onda che è stata avviata qualche anno fa da quelli che, però, sono diventati veri colossi della vendita su internet.
Non ti diciamo che non dovresti mai aprire mai un negozio virtuale, ma che nel farlo dovresti pensare a che cosa stai facendo e seguire alcuni passi essenziali.
Un e-commerce non basta
Non pensare che aprendo un negozio online tutto il tuo business possa farti diventare multimilionario.
Dietro al tuo e-commerce devono esserci dei presupposti essenziali, costituiti dalla forza del tuo marchio, da ciò che vendi e produci.
Per costruire questa “forza” dovrai aver lavorato tanto in precedenza e dovrai averlo fatto nel modo giusto.
La tua reputazione dovrà essere ottima, dovrai avere un piano e dovrai essere stato seguito da diverse aziende nel settore del marketing.
Non seguendo questo iter non potrai sicuramente avere il successo con il tuo e-commerce.
Un e-commerce per fallire
Aprire un negozio online senza una precisa strategia, senza un piano, potrebbe farti fallire.
In primo luogo, per i soldi che dovrai spendere.
Potresti arrivare ad investire anche decine di migliaia di euro solo per la costruzione del tuo negozio online, per poi non ricavarne praticamente nulla.
In secondo luogo, perché un e-commerce fatto male potrebbe ledere alla tua reputazione.
Pensa ad aziende davvero solide come Eataly: questa solo di recente ha aperto la vendita online, e lo ha fatto in modo mirato e settoriale.
Ci sarà un motivo, no?
Una strategia necessaria
Se vuoi davvero aprire il tuo negozio online dovrai farlo ponendo alla sua base una fondamentale strategia.
Il negozio dovrà essere parte di un piano di marketing più ampio e “collaudato”.
Lo stesso e-commerce dovrà, quindi, avere alla base uno studio che si riferirà al tuo mercato, ai tuoi clienti target e al tipo di attività che svolgi.
Non basterà, quindi, aprire la tua vetrina al mondo per iniziare a vendere, in quanto dovrai far precedere la costruzione del negozio virtuale da tutta questa serie di passaggi.
Proprio tenendo in considerazione questi punti fondamentali dovresti pensare ad affidarti a qualcuno che sa quella fa, i quali ti aiuteranno non solo a capire se la vendita online possa fare al caso tuo, ma che ti consentiranno anche di iniziare a costruire un’ottima reputazione per il tuo marchio e per la tua azienda.
A trecentosessanta gradi.
Google Hire: la sfida di Google a LinkedIn e Microsoft
Google Hire, una nuova piattaforma targata Google dedicata al mondo del lavoro.
Credo che non sia una sorpresa questa ultima mossa di Google.
Ma andiamo per ordine.
Ad inizio aprile Google ha mandato live un nuovo servizio denominato Google Hire.
Il servizio tuttavia non è ancora stato annunciato ufficialmente e non è quindi possibile effettuare l’accesso o registrarsi.
Se intanto voleste dare uno sguardo al portale di Google Hire potete farlo cliccando qui.
Scopriamo di di più su Google Hire.
Cos’è Google Hire
Da ormai molti anni Google fa parte della nostra vita e del nostro modo di informarci.
Il motore di ricerca “multicolore” mette ogni giorno a nostra disposizione notizie, immagini, informazioni su attività commerciali e molto altro.
In questo “molto altro” da oggi possiamo includere anche la ricerca di un lavoro.
Google Hire renderà infatti possibili ai datori di lavoro o ai responsabili delle risorse umane di postare le proprie offerte su questa nuova piattaforma, per poi gestirle direttamente da li.
Insomma un tutto incluso sia per chi il lavoro lo offre, sia per chi lo cerca.
Diverse aziende stanno già testando questa soluzione che sembra sia stata sviluppata da Google ed una propria divisione cloud, la startuo Bebop acquisita da Google nel 2015.
Questa mossa di Google segna senza alcun dubbio l’inizio di uno scontro con il social media numero uno legato al mondo del lavoro: LinkedIn.
Se la natura di Google Hire è di base un’altra, ossia quella di snellire il modo in cui oggi si cerca o si offre un lavoro, siamo pronti a scommettere che non sia tutti qui.
Staremo quindi a vedere le prossime mosse di Google.
Ma staremo a vedere anche come reagirà Microsoft che ha acquisito LinkedIn solamente qualche mese fa.
Dal canto nostro continueremo a tenere d’occhio la questione e a fornivi tutti gli aggiornamenti. 😉
Cos’è il marketing automation
Nell’era dello sviluppo tecnologico esponenziale in cui stiamo vivendo ci rendiamo sempre più conto di come attività un tempo ritenute impossibili da svolgere, stiano iniziando a prendere una forma concreta: tenere una lista di contatti, segmentarla, sapere chi visita il nostro sito, come e per quanto tempo, dare un punteggio a quella persona e seguirne poi le tracce. E ancora, inviare email in maniera automatica, in specifiche fasi del processo di acquisizione del cliente. Tutto ciò è permesso dal marketing automation.
Possiamo definire il marketing automation come la tecnologia che permette ad un’azienda di rendere automatiche determinate attività di marketing, permettendo l’analisi dei potenziali clienti (leads) e la loro successiva conversione.
Spesso l’email marketing viene confuso con il marketing automation: esso è in realtà ne fa parte ma non il marketing automation non è solo quello!
Nello specifico il marketing automation permette di svolgere attività come:
L’utilizzo di un software di marketing automation permette quindi di creare profili e analizzare dati specifici di ogni singolo utente o di un gruppo di essi. Saranno poi i comportamenti dei clienti o dei potenziali tali a definire i passi successivi: sarà possibile impostare delle risposte automatiche per cui ad ogni azione del lead corrisponderà il messaggio corrispondente.
Il timore di molti è che questo tipo di approccio possa essere troppo “robotico” e che quindi il cliente possa percepirlo: in realtà il marketing automation è esattamente l’opposto. Il messaggio sarà così personalizzato sul bisogno della persona che egli si sentirà un cliente “unico”, che viene indirizzato proprio laddove ci sono le sue esigenze.
La bellezza del marketing automation se vogliamo è proprio questa: avere sì come obiettivo principale la vendita ma arrivarci tramite un processo di “nutrimento”.
LEAD NURTURING
Il lead nurturing è un programma di creazione di contenuti che permettono di instaurare un rapporto di fiducia con i nostri utenti. Un potenziale cliente non decide da un momento all’altro di acquistare: starà a noi, con una buona strategia di marketing automation, portarlo alla vendita.
Il lead nurturing aiuta a comunicare costantemente con il contatto e facilita la conversione riducendo il gap tra il momento di primo contatto e il momento dell’acquisto.
Bisogna fare però attenzione al fatto che le piattaforme di marketing automation sono sì potentissimi strumenti per la vendita, ma per far sì che tutto ciò funzioni è necessario avere una chiara strategia di marketing davanti a sè.
UNA CHIARA STRATEGIA DI MARKETING AUTOMATION
Così come nelle strategie social, è ovviamente fondamentale porsi innanzitutto uno o più obiettivi: crescita delle vendite, incentivo alle relazioni con il cliente, riduzione dei costi di marketing, ecc.
A questo punto bisogna fissare dei KPI per monitorare l’andamento della strategia di marketing. Essi possono essere ad esempio il costo di acquisizione cliente, il tasso di conversione, il tasso di lead generation, ecc.
Per concludere, il marketing automation è uno strumento potente, adatto anche alle aziende medie e piccole, grazie al costo contenuto delle principali piattaforme: è un’opportunità unica per aumentare le vendite in modo intelligente e strutturato.
Perché NON devi avere il tuo e-commerce
Vendere i tuoi prodotti online potrebbe sembrarti un’ottima idea, e in effetti potrebbe esserla, ma solo nel caso in cui il tuo e-commerce rispetti alcuni canoni essenziali.
Infatti, tanti imprenditori spendono migliaia di euro per creare dei negozi virtuali che, però, non li ripagano a sufficienza.
Potrebbero arrivare a chiedersi, come te, il motivo di questo insuccesso, e le risposte sono abbastanza facili da indicare.
Un negozio virtuale può aiutare un business a crescere ma solo a determinate condizioni, che spesso non solo quelle che le persone credono di dover rispettare.
Se sei dubbioso in merito all’opportunità di aprire il tuo e-commerce, eccoti alcuni motivi per i quali dovresti pensarci su.
Aprire un e-commerce: cosa fare e non fare
Sembra che, sempre di più, le aziende si buttino nel commercio online, cercando di cavalcare l’onda che è stata avviata qualche anno fa da quelli che, però, sono diventati veri colossi della vendita su internet.
Non ti diciamo che non dovresti mai aprire mai un negozio virtuale, ma che nel farlo dovresti pensare a che cosa stai facendo e seguire alcuni passi essenziali.
Un e-commerce non basta
Non pensare che aprendo un negozio online tutto il tuo business possa farti diventare multimilionario.
Dietro al tuo e-commerce devono esserci dei presupposti essenziali, costituiti dalla forza del tuo marchio, da ciò che vendi e produci.
Per costruire questa “forza” dovrai aver lavorato tanto in precedenza e dovrai averlo fatto nel modo giusto.
La tua reputazione dovrà essere ottima, dovrai avere un piano e dovrai essere stato seguito da diverse aziende nel settore del marketing.
Non seguendo questo iter non potrai sicuramente avere il successo con il tuo e-commerce.
Un e-commerce per fallire
Aprire un negozio online senza una precisa strategia, senza un piano, potrebbe farti fallire.
In primo luogo, per i soldi che dovrai spendere.
Potresti arrivare ad investire anche decine di migliaia di euro solo per la costruzione del tuo negozio online, per poi non ricavarne praticamente nulla.
In secondo luogo, perché un e-commerce fatto male potrebbe ledere alla tua reputazione.
Pensa ad aziende davvero solide come Eataly: questa solo di recente ha aperto la vendita online, e lo ha fatto in modo mirato e settoriale.
Ci sarà un motivo, no?
Una strategia necessaria
Se vuoi davvero aprire il tuo negozio online dovrai farlo ponendo alla sua base una fondamentale strategia.
Il negozio dovrà essere parte di un piano di marketing più ampio e “collaudato”.
Lo stesso e-commerce dovrà, quindi, avere alla base uno studio che si riferirà al tuo mercato, ai tuoi clienti target e al tipo di attività che svolgi.
Non basterà, quindi, aprire la tua vetrina al mondo per iniziare a vendere, in quanto dovrai far precedere la costruzione del negozio virtuale da tutta questa serie di passaggi.
Proprio tenendo in considerazione questi punti fondamentali dovresti pensare ad affidarti a qualcuno che sa quella fa, i quali ti aiuteranno non solo a capire se la vendita online possa fare al caso tuo, ma che ti consentiranno anche di iniziare a costruire un’ottima reputazione per il tuo marchio e per la tua azienda.
A trecentosessanta gradi.
I 5 errori comuni nel marketing enogastromico
Perché tuo “cugino” sta facendo fallire la tua azienda
La famiglia è il punto di riferimento per molte persone, ma non dovrebbe essere anche il tuo team di lavoro, a meno che ti capiti di collaborare con professionisti del marketing.
Affidare, infatti, ad un parente, ad un amico o al proprio partner la gestione del marketing per la tua azienda, la creazione del tuo sito internet oppure del materiale pubblicitario, potrebbe farti davvero fallire miseramente.
Solo poche persone hanno la fortuna di avere in famiglia un soggetto che sia esperto di promozione, un creatore professionale di siti oppure una persona che sappia fare campagne di alto livello.
Per tutte le altre, il fatto di affidarsi ad un parente potrebbe essere davvero deleterio, e qui ti spieghiamo i motivi.
Perché un parente non può aiutarti con il marketing
Ecco, dunque, quelle che sono le buone motivazioni che dovrebbero tenerti lontano dalla tendenza ad affidare a persone non professionali la gestione del marketing per la tua azienda:
Non è così facile come sembra
Tante persone possono pensare che il marketing consista nel fare un paio di campagne su Facebook e due volantini, ma, in realtà, esso richiede impegno, professionalità e, soprattutto, un piano ben realizzato.
Non ci si può improvvisare marketer, e chi te lo farà pensare starà semplicemente cercando di illuderti.
È anche per questo motivo che non potrai pensare di fare tutto da solo: dovrai farti sempre aiutare, almeno nelle fasi iniziali e nell’impostazione del tuo stile, da un’agenzia che sia capace di realizzare delle campagne che abbiano forza e senso.
I dettagli contano
Un altro elemento che una persona che non lavori nel campo del marketing non sarà in grado di interiorizzare sarà la necessità di considerare anche tutti i dettagli.
Un esempio è costituito dal tuo sito internet: tuo “cugino” saprà quali dettagli inserire, quali informazioni saranno più importanti? Probabilmente no.
In questo modo non solo avrai speso dei soldi (perché, comunque, anche un parente vorrà farsi in qualche modo pagare), ma dovrai spenderne degli altri per rimediare a ciò che sarà stato mal fatto da chi si sia proposto come “esperto di marketing” nella tua famiglia.
Al passo coi tempi
Magari questo tuo parente, o il tuo amico, ha studiato marketing 10 anni fa, ed ora si propone come esperto e cerca di aiutarti a realizzare il tuo sito internet, oppure la tua campagna promozionale.
Tuttavia, questa persona non saprà che il mondo del marketing è molto cambiato, e che sarà sempre necessario mantenersi al passo coi tempi.
Le conseguenze del marketing mal fatto
Il marketing mal fatto, quello che ti vedrà affidarti a un tuo amico o parente, potrà avere delle conseguenze disastrose sotto ogni punto di vista:
Per questo motivo dovresti davvero lasciar perdere coloro che non siano dei professionisti, e affidarti sin da subito ad un’agenzia seria.
Come (non) farsi trovare dai clienti
Hai aperto un nuovo locale, offri specialità uniche, ma continui a non avere clienti? Pensi di stare seguendo un percorso che dovrebbe sicuramente portarti al successo, ma questo non accade?
Probabilmente quelli che tu percepisci come comportamenti virtuosi, che dovrebbero farti avere una quantità enorme di clienti, non sono strategie realmente in grado di farti arrivare dove vuoi.
Leggendo questo articolo potrai iniziare a comprendere dove sbagli.
Le domande essenziali per conoscere la tua attività
Nel momento in cui io e il mio team iniziamo ad approcciare uno dei nostri clienti, cominciamo a porre delle domande essenziali alle quali speriamo che la risposta sia positiva.
Cominciamo con il chiedere se il locale, l’attività professionale o qualunque sia il campo nel quale sia impiegato il nostro interlocutore sia connessa ad un sito internet.
Nel caso in cui la risposta dovesse essere positiva, proseguiremmo domandando se sia anche presente una pagina Facebook collegata all’attività.
Qualora la risposta dovesse essere nuovamente positiva ci occuperemmo di valutare in concreto i canali che il nostro cliente dice di avere e di curare da tempo.
Probabilmente, e qui potrai iniziare ad identificarti con il nostro interlocutore “tipo”, noteremmo la presenza già di alcuni errori:
Le informazioni inserite nel sito sono sbagliate, obsolete oppure non esistono post più recenti di qualche mese.
Il sito internet deve poter essere consultato ormai non solo attraverso l’uso del computer, ma soprattutto mediante i cellulari e i tablet, che sono stati indicati come il canale preferenziale utilizzato dalla maggior parte dei consumatori per scoprire un’attività.
Praticamente l’attività potrebbe essere presente su Facebook, ma la sua pagina vede solo informazioni sommarie, un’immagine di profilo sgranata e la stessa pagina è stata completamente lasciata andare, arrivando a dare l’impressione di essere un profilo finto, non collegabile all’azienda.
Questo scenario è più comune di quanto pensi, e potrebbe essere anche quello nel quale inquadrare la tua attività!
Cos’è davvero importante per trovare nuovi clienti
Il cliente segue un percorso per arrivare alla tua attività. Per un cliente medio è importante la ricerca e la conoscenza della tua società.
Non mettendo a disposizione le informazioni sul tuo sito, oppure rendendo il tuo portale di difficile navigazione, avrai completamente eliminato ogni possibilità che un cliente ti scelga per acquistare ciò che vendi.
Per farti capire ancora meglio questo concetto, pensa ad una situazione concreta: ti trovi in una città che non conosci, e in una via sono presenti due ristoranti simili.
Per scegliere farai ricerche su internet in merito ai ristoranti..in quale deciderai di entrare? In quello che vede molte informazioni in rete, informazioni aggiornate e complete, oppure in quello che, pur vendendo un ottimo prodotto, è praticamente assente all’interno di ogni canale di comunicazione?
Come ti sei comportato tu, si comporteranno anche i clienti. Questi, infatti, riporranno la loro fiducia in chi darà loro più informazioni possibili su quello che stanno cercando.
Per questo si può davvero dire che “Non vince chi ha il miglior prodotto, ma chi lo sa pubblicizzare meglio”.
Come aggiungere un amministratore alla tua Pagina Facebook
Ecco come aggiungere da computer un nuovo amministratore alla tua pagina Facebook.
Dalla home page della tua Pagina Facebook, clicca sulla voce “IMPOSTAZIONI” presente nel menu in alto sopra alla copertina.
Nella schermata successiva, clicca sulla voce del menu di sinistra “RUOLI DELLA PAGINA“.
A questo punto sei di fronte alla schermata in cui vedi tutte le persone che gestiscono la Pagina Facebook ed i loro rispettivi ruoli.
Nell’esempio sopra vedi che ci sono:
Nella visualizzazione tutte le varie persone vengono suddivise e raggruppate nei diversi ruoli, così da rendere più facile e più chiara la lettura e la gestione delle impostazioni.
Fra l’altro se noti le sezioni vanno dalla più importante (in alto) a quella con i ruoli meno influenti (in basso), così da rappresentare la gerarchia.
Per aggiungere una persona, e quindi un nuovo gestore, utilizza il campo vuoto “Assegna un nuovo ruolo nella Pagina“.
Se la persona che vuoi aggiungere è già un tuo amico in Facebook, puoi digitare semplicemente il suo nome (o meglio il nome che ha scelto per il suo profilo personale che non è detto sia quello vero) oppure inserire l’indirizzo mail con il quale questa persona ha un profilo personale registrato in Facebook.
Come indirizzo mail dovrai inserire: social@dep42.com
Subito a destra del campo del nome/email, trovi la tipologia di ruolo da assegnare. Cliccandoci sopra, comparirà il menu a tendina con le diverse opzioni, dovrai scegliere ” Amministratore”.
Una volta scelto il ruolo di Amministratore, puoi procedere e salvare le modifiche con il tasto salva in fondo alla schermata.
Essendo un’operazione delicata, Facebook ti chiederà di inserire la tua password (quella che usi per accedere a Facebook con il tuo profilo personale) e confermare.
Una volta inserita e confermata, avrai cosi aggiunto un nuovo amministratore alla tua pagina Facebook.